Università di Milano: il tannino e l’efficacia contro i batteri
Recenti studi hanno dimostrato che la pelle conciata al vegetale ha una valenza nella lotta contro batteri.
È infatti in grado di regolare l’ecosistema interno alla calzatura agendo in particolare sui microrganismi responsabili della produzione di cattivo odore.
Scarpe con soletta o fodera interna in pelle conciata al vegetale permettono quindi di prevenire naturalmente la puzza delle scarpe.
Ma inevitabilmente sorgono altri interrogativi: questo potere della pelle conciata al vegetale è inequivocabilmente merito del tannino?
E se sì, come agisce a livello cellulare? La letteratura scientifica comprende diversi studi su questo punto. In particolare, una recente ricerca ha riconosciuto la valenza stessa del tannino nella lotta ai batteri nelle calzature.*
* Condotta dal Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano
Uno studio “al microscopio”
La ricerca ha inteso fornire una risposta a questa domanda: “I tannini presenti nella pelle conciata al vegetale hanno davvero una valenza nel combattere i batteri?” L’esperimento ha utilizzato dei batteri appartenenti a due specie molto diffuse:
Escherichia coli
Batterio Gram negativo, ovvero con una struttura cellulare complessa (membrana interna, una parete cellulare e una seconda membrana esterna), appartenente alla famiglia degli enterobatteri.
Staphylococcus aureus
Batterio Gram positivo, ovvero con una struttura cellulare semplice (membrana plasmatica e parete cellulare), appartenente alla famiglia degli stafilococchi.
Come si riconosce una sostanza dotata di valenza antibatterica?
Bisogna valutare questa sostanza attraverso saggi quantitativi, ovvero che valutano la quantità di batteri che la sostanza riesce ad eliminare, conteggiati in CFU ovvero “unità formanti colonia”.
I batteri vengono conteggiati all’inizio dell’esperimento (tempo zero) e alla fine (in questo caso, dopo sei ore). Più la quantità di batteri eliminati è elevata, più è lecito ritenerla valida come sostanza naturale utile nella lotta ai batteri.
La formula
La riduzione batterica è espressa in valori percentuali (%R) basati sulla formula:
(A-B)/Ax100
dove A = CFU/ml al tempo 0 (t0)
e B = CFU/ml dopo 6 ore (t6h)
La ricerca si è svolta interamente in laboratorio
e ha coinvolto 6 materiali differenti:
3 campioni di pelle conciata al vegetale con diverse tipologie di tannino (Castagno, Quebracho, Tara).
1 campione di pelle conciata al cromo.
1 campione di pelle conciata al cromo e riconciata al vegetale.
1 campione di fodera sintetica.
Ciascun materiale è stato inserito in un apposito contenitore (capsula di Petri);
In ogni campione è stato inoculato un numero certo di batteri;
I contenitori sono stati inseriti in un incubatore, dove sono stati costantemente mantenuti in condizioni di temperatura (38°C) ed umidità ideali per la proliferazione dei batteri.
Dopo 6 ore la conta batterica è stata ripetuta, per capire quanti erano rimasti in vita in seguito al contatto prolungato con il campione e quanti no. Il procedimento è stato ripetuto 6 volte.
I risultati dell’esperimento
I dati dimostrano oltre ogni dubbio come il tannino sia una sostanza naturale valida nell’abbassare la proliferazione batterica:
Dopo 6 ore tutti i campioni di pelle conciata al vegetale con tannino hanno prodotto una riduzione dei batteri prossima al 100%. Questo vale sia per l’Escherichia coli (Gram negativo) sia per lo Staphylococcus aureus (Gram positivo).
Contro i Gram positivi, l’azione del tannino è stata talmente veloce che nei pochi minuti trascorsi tra il tempo dell’inoculo e il tempo zero i batteri erano già stati quasi tutti eliminati.
Per i batteri Gram negativi, l’azione del tannino è invece più lenta, ma ugualmente efficace.
A differenza di quanto riscontrato nei campioni di pelle conciata con tannino, sul campione di materiale sintetico i batteri, dopo 6 ore, erano addirittura aumentati.
Leggi tutti i risultati
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La sintesi dell’esperimento
L’esperimento dimostra che i tannini hanno una valenza nella diminuzione batterica con modalità per contatto, agevolata dalla capacità assorbente della pelle conciata al vegetale.
Le molecole di tannino si legano alle fibre del cuoio o della pelle conciata al vegetale attraverso dei ponti ad idrogeno, rimanendo stabili all’interno del materiale e dandogli proprietà assorbenti.
Il sudore viene assorbito dalla pelle e penetrando nelle fibre trascina con sé i batteri esponendoli al contatto con i tannini, che provocano la morte della cellula.
Sulla fodera sintetica i batteri (Escherichia coli), anziché diminuire, sono addirittura aumentati. La ragione si deve sia alla chimica dei materiali stessi sia al fatto che non sono assorbenti, quindi la popolazione batterica rimane in superficie e si moltiplica con ulteriore facilità.
La pelle conciata al cromo è valida contro lo Staphylococcus aureus ma non contro Escherichia coli.
La pelle conciata al cromo e riconciata al vegetale riacquista efficacia anche contro Escherichia coli.
I due risultati complementari
La ricerca di Milano ha dimostrato che il tannino può arrivare ad eliminare ben il 99% dei batteri con cui entra in contatto.
Tuttavia, l’esperimento di Bologna evidenzia una realtà diversa: il tannino agisce soprattutto sui microrganismi responsabili del cattivo odore, ma non elimina completamente l’intera popolazione microbica. Come mai questa differenza?
La risposta è nell’ambiente e nelle modalità in cui sono stati svolti i test. L’esperimento di Milano è avvenuto in laboratorio, in condizioni stabili di temperatura e umidità. Le coltivazioni batteriche coinvolte sono state mantenute isolate, senza nessun tipo di interazione con altri microrganismi. In queste condizioni, il tannino ha potuto mostrare tutto il suo potenziale nella lotta ai batteri.
Ben diversa è però la situazione nel mondo reale, dove subentrano molteplici variabili come temperatura, umidità, stati emotivi, attività, alimentazione, che influiscono sulla temperatura corporea, sulla produzione e sulla composizione del sudore.
Inoltre, il piede funge continuamente da inoculo: ogni volta che la scarpa viene tolta, la sera, e nuovamente indossata la mattina il piede le trasmette nuovi batteri. Un vero e proprio “stress test”.
I risultati sono però ancora più positivi rispetto a quelli di laboratorio: un’azione aggressiva e indiscriminata, sebbene efficace nell’immediato, andrebbe ad alterare i naturali processi fisiologici del piede e contribuirebbe alla formazione di ceppi batterici più resistenti.
Il tannino, invece, è una soluzione “gentile” che elimina il problema del cattivo odore nel rispetto degli equilibri naturali.
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