Il tannino nella Concia

al Vegetale

Di tutti i processi di lavorazione delle pelli, la concia al vegetale con il tannino è quella che vanta le origini più antiche.

Si ritiene infatti che risalga addirittura all’Era Preistorica, quando gli esseri umani appresero a trasformare le pelli degli animali uccisi durante le battute di caccia in indumenti ed utensili (trovi molte altre curiosità alla pagina Storia del tannino).

La concia al vegetale si è poi evoluta nel corso dei secoli, attraverso la selezione delle piante più idonee per estrarre il tannino e metodi di produzione sempre più efficienti.

Tuttavia, le fasi fondamentali sono rimaste inalterate fino ad oggi, tramandando la preziosa tradizione artigiana. In particolare, la concia al vegetale è utilizzata per produrre cuoio, che grazie alla sua resistenza può essere utilizzato per le suole delle calzature e in alcuni componenti d’arredo.

La lenta lavorazione e l’abilità dei maestri conciatori fanno della pelle conciata al vegetale un prodotto unico, che invecchia ma non si rovina e, secondo due ricerche universitarie, il tannino è un coadiuvante nella lotta contro i batteri.

Foto: gentile concessione del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale

La concia al vegetale, una grande tradizione artigiana

La concia al vegetale con il tannino è una vera e propria arte che viene tramandata di generazione in generazione.

I maestri conciatori custodiscono gelosamente i loro segreti. Ognuno vanta un’antica ricetta speciale combinata con tecnologia all’avanguardia. Il tipo di tannino utilizzato, le dosi, i tempi di concia, le modalità di lavorazione fanno la differenza.

Tutto con la cura e la dedizione che richiede un processo naturale, con tempi lenti di lavorazione.

Di tutte le destinazioni d’uso del tannino, questa è certamente quella con la tradizione più antica. La lavorazione è rimasta praticamente immutata nei secoli, salvo poche concessioni alla modernità introdotte in epoca recente.

Un metodo che dona risultati unici

Borse, cinture, scarpe, cover per cellulari e tutti gli altri oggetti realizzati in pelle conciata al vegetale sono tre volte unici: perché frutto di un processo artigianale; perché creati con materiali unici e perché nel tempo assorbono le tracce del nostro vissuto.

Essendo prodotti naturali, le pelli animali presentano infatti piccole differenze: un segno, una sfumatura diversa che le caratterizza.

Nel processo di concia, il tannino gioca un ruolo fondamentale: conferisce alla pelle delle proprietà in grado di resistere a tutte le successive fasi di lavorazione.

In più, gli articoli in pelle conciati con il tannino sono prodotti completamente naturali, quindi sicuri anche per persone dalla pelle particolarmente delicata o sensibili ad allergie.

Il Distretto del cuoio di Santa Croce sull’Arno

Alcuni territori in Italia hanno una tradizione di concia al vegetale che dura da secoli: tra questi, il Distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, tra le provincie di Pisa e Firenze, dove è concentrato circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione di pelli al vegetale e suole. Per saperne di più, visita la pagina Storia del tannino.

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della produzione nazionale di pelli

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della produzione di pelle al vegetale e suole

Concia al vegetale al tannino: caratteristiche e vantaggi

Colori caldi, con sfumature rosso-marroni, e un profumo intenso che “sa di bosco”.

Muove un’economia sostenibile, nel rispetto delle risorse naturali.

È erede di un’antica e nobile tradizione artigiana, vecchia di secoli.

Se necessario, è integrabile con altri metodi di concia.

È in assoluto il metodo di concia con il minor impatto ambientale.

I prodotti evolvono nel corso del tempo, assorbendo le tracce del nostro vissuto.

Secondo studi universitari, il tannino è una risorsa preziosa nella lotta contro i batteri.

A fine utilizzo, le pelli trattate con tannino sono rifiuti organici compostabili.

Le fasi della concia vegetale con il tannino

Il processo si compone di 3 fasi: una fase preparatoria, detta Fase di Riviera, la fase di Concia vera a propria e una fase finale (post-Concia) in cui le pelli appena conciate vengono messe a punto per essere lavorate da artigiani della pelle e del cuoio che le trasformeranno in scarpe, borse, cinture e molti altri oggetti di uso comune.

1- Fase di Riviera (preparazione delle pelli)

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1- Rinverdimento

Le pelli ottenute come scarto dei mattatoi vengono sottoposte a un processo di salatura, che blocca la decomposizione e ne agevola il trasporto. Appena giunte in conceria vanno quindi lavate, liberate dalle impurità e reidratate.

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2- Calcinaio

Serve ad eliminare tutte le parti inutili delle pelli (pelo, epidermide, nervi, strato adiposo sottocutaneo, etc.) e a gonfiarle per permettere un miglior assorbimento dei prodotti di concia. Tradizionalmente si ottiene questo risultato con un bagno di calce.

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3- Scarnatura

I residui di carne ancora attaccate alla pelle e del tessuto adiposo vengono rimosse manualmente o meccanicamente, in modo da lasciare la pelle priva di qualunque residuo.

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4- Spaccatura

La pelle animale, in particolare la pelle bovina, è particolarmente spessa. Per ridurre ed equalizzare opportunamente lo spessore della pelle, lavorarla meglio (e ottimizzarne l’utilizzo) viene spaccata a metà. In questo modo, da una pelle animale se ne creano due più sottili e malleabili. La parte che originariamente guardava all’esterno (e recava i peli) è considerata più pregiata e prende il nome di “primo fiore”.

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5- Decalcinazione e macerazione

La pelle, ancora impregnata di calce, viene lavata con acqua ed elementi decalcinanti. Viene poi sottoposta a un bagno con particolari enzimi per eliminare ogni residuo di calce.

1- Fase di Riviera (preparazione delle pelli)

1-Rinverdimento

Le pelli ottenute come scarto dei mattatoi vengono sottoposte a un processo di salatura, che blocca la decomposizione e ne agevola il trasporto. Appena giunte in conceria vanno quindi lavate, liberate dalle impurità e reidratate.

2-Calcinaio

Serve ad eliminare tutte le parti inutili (pelo, epidermide, nervi, strato adiposo sottocutaneo, etc.) e a gonfiare le pelli per permettere un miglior assorbimento dei prodotti di concia. Tradizionalmente si ottiene questo risultato con un bagno di calce.

3-Scarnatura

I residui di carne ancora attaccate alla pelle e del tessuto adiposo vengono rimosse manualmente o meccanicamente, in modo da lasciare la pelle priva di qualunque residuo.

4-Spaccatura

La pelle animale, in particolare la pelle bovina, è particolarmente spessa. Per ridurre ed equalizzare opportunamente lo spessore della pelle, lavorarla meglio (e ottimizzarne l’utilizzo) viene spaccata a metà. In questo modo, da una pelle animale se ne creano due più sottili e malleabili. La parte che originariamente guardava all’esterno (e recava i peli) è considerata più pregiata e prende il nome di “primo fiore”.

5-Decalcinazione e macerazione

La pelle, ancora impregnata di calce, viene lavata con acqua ed elementi decalcinanti; viene poi sottoposta a un bagno con particolari enzimi per eliminare ogni residuo di calce.

2- Concia vegetale al tannino

È la fase culminante dell’intero processo: le pelli vengono immerse all’interno di una soluzione di acqua e tannini vegetali.

Il maestro conciatore crea la miscela ideale in virtù del risultato che intende raggiungere in termini di morbidezza, resistenza, colore, sensazione al tatto. Sceglie con cura le fonti vegetali, le concentrazioni di tannino, la temperatura e i tempi di concia. Una vera e propria arte della natura.

La concia vegetale al tannino può avvenire in due modi: in vasca o in bottale.

Concia al vegetale lenta in vasca

È il metodo di concia più antico. Le pelli vengono stese su appositi sostegni e immerse in enormi vasche contenenti soluzioni di tannino a concentrazioni crescenti. Trascorso un determinato tempo di macerazione in una vasca, vengono spostate nella successiva. E così via. Un procedimento che permette di ottenere prodotti di altissima qualità ma che richiede tempo e pazienza: può durare anche fino a 8 settimane. Ancora oggi è prevalentemente utilizzato per produrre cuoio conciato al vegetale destinato alle suole delle calzature.

Concia al vegetale in bottale

Il bottale è un macchinario introdotto nell’Ottocento: un enorme contenitore rotante in cui vengono inserite le pelli e una soluzione di tannino. Il movimento rotatorio permette un assorbimento più rapido degli agenti concianti e questo consente di ridurre notevolmente i tempi rispetto alla concia in vasca: da settimane di lavorazione lenta si passa ad un’attesa di pochi giorni. Per approfondire, vai alla pagina Storia del Tannino

Le foto dei processi conciari sono una gentile concessione del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale 

Come si lega il Tannino alla pelle?

Approfondisci

La pelle (“derma”) è costituita in buona parte da una proteina chiamata “collagene”. Tali proteine sono a loro volta costituite da lunghe catene di aminoacidi che si legano fra loro per mezzo di legami peptidici. Ciascuna catena è legata all’altra da legami chimici basati sull’idrogeno (“ponti di idrogeno”). La molecola di tannino riesce a inserirsi in questi spazi e a formare nuovi legami a idrogeno, con cui si “lega” alle fibre della pelle.

 

3- Trattamenti post-concia

Le pelli conciate al vegetale vengono asciugate e sottoposte a speciali trattamenti per renderle lavorabili e prepararle alle rispettive destinazioni d’uso. I principali sono:

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1- Prima messa a vento

L’espressione tradizionale “messa a vento” indica in realtà una pressatura. Le pelli vengono pressate per far uscire l’acqua in eccesso.

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2- Riconcia

Prevede un secondo bagno in bottale con agenti concianti diversi o uguali da quelli utilizzati in precedenza.

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3- Tintura ed ingrasso

Un nuovo passaggio in bottale con speciali tinture permette di ottenere l’effetto cromatico desiderato; le pelli vengono anche ingrassate con speciali olii di origine vegetale, animale o minerale, che conferiscono morbidezza e lucentezza.

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4- Messa a vento ed asciugaggio

Una seconda pressatura elimina ogni residuo di acqua e umidità; le pelli sono quindi pronte per essere asciugate, secondo diversi metodi: semplice esposizione all’aria; passaggio in un tunnel di asciugatura con temperatura e umidità controllate, per microonde etc.

Un nuovo passaggio in bottale con speciali tinture permette di ottenere l’effetto cromatico desiderato; le pelli vengono anche ingrassate con speciali olii di origine vegetale, animale o minerale, che conferiscono morbidezza e lucentezza.

3- Trattamenti post-concia

Le pelli conciate al vegetale vengono asciugate e sottoposte a speciali trattamenti per renderle lavorabili e prepararle alle rispettive destinazioni d’uso. I principali sono:

1-Prima messa a vento

L’espressione tradizionale “messa a vento” indica in realtà una pressatura. Le pelli vengono pressate per far uscire l’acqua in eccesso.

2-Riconcia

Prevede un secondo bagno in bottale con agenti concianti diversi o uguali da quelli utilizzati in precedenza.

3-Tintura ed ingrasso

Un nuovo passaggio in bottale con speciali tinture permette di ottenere l’effetto cromatico desiderato. Le pelli vengono anche ingrassate con speciali olii di origine vegetale, animale o minerale, che conferiscono morbidezza e lucentezza.

4-Messa a vento e asciugaggio

Una seconda pressatura elimina ogni residuo di acqua e umidità. Le pelli sono quindi pronte per essere asciugate, secondo diversi metodi: semplice esposizione all’aria; passaggio in un tunnel di asciugatura con temperatura e umidità controllate, per microonde, ecc.

Dalla concia al
consumatore finale

La pelle e il cuoio conciati al tannino vegetale sono quindi pronti per essere spediti e raggiungere calzaturifici, case di moda, mobilifici, produttori di accessori e di interni d’auto, dove verranno trasformati e preparati per l’incontro più importante: quello con te.